SIGNIFICATO
INTERPRETAZIONE #1 (Fornita dallo stesso Cesare Cremonini)
“Una come te è una delle mie predilette de “LA TEORIA DEI COLORI”, perché quando scrivi una canzone e ti accorgi che stanno uscendo immagini non puoi fermarti, in quel momento riesci davvero a “vivere” una canzone. L’ho scritta in pochissimo tempo al pianoforte, in casa mia, disturbando i vicini in un mattino d’inizio inverno. La protagonista è la stessa musa di Hello!, e di “Amor mio”, sebbene sia difficile visualizzare un solo viso quando si canta ad occhi chiusi. Troppi ricordi, troppe immagini e parole, discussioni e pensieri si affollano nella mente con l’intento di entrare in una strofa che sta nascendo. Cercavo di fermare nel tempo questa ironica e romantica descrizione, composta da polaroid scattate di fretta: un cinema all’aperto, un gatto sopra il letto mentre aspetti che lei si svesta, una pista da ballo vuota che attende i coraggiosi ballerini ad inizio serata. Io c’ero. Ero lì che “vivevo” questa persona coi miei personalissimi slanci di emozione e con le mie ovvie delusioni. C’è un po’ di “Marmellata#25” in questo brano, e un po’ di “Maggese”. C’è un po’ di Lucio Dalla e un po’ di Cesare”.
Io cerco sempre la disperazione nelle persone, quel vento che soffia forte in ogni anima sola, che affronta prima se stessa che il mondo. Mi innamoro quasi sempre di chi è già crollato, glielo puoi leggere in faccia tra le rughe di una espressione, o nella malinconia di un sorriso che si spegne. Di chi vive nel dubbio perenne di non essere all’altezza. A loro mi viene spontaneo promettere sostegno o fiducia. Sono persone “universali”, come le canzoni che cerco di scrivere. Classica patologia da crocerossina? No, direi di no. Anche se il vestito da crocerossina in lattice che vendono nei sexy-shop mi sta da Dio…! Io parlo, in “Una come te”, di un amore che certe ragazze, o certe donne, si meritano a priori. Quelle donne che da sole tengono stretta la vita nonostante una fragilità innata disarmante. Che certi uomini se la sognano, aggrappati alle loro certezze “soldi, lavoro, c…zo”. (..scusate…) Non canto di donne in perenne carriera, che a volte mi spaventano. Non tutte, ma alcune mi appaiono come grandi bugie a spasso per il mondo…no. Parlo della vera solitudine che si fa alleata, e che alla fine, premia sempre. “Una come te” è un omaggio a chi veste i colori dell’esistenza dando luce alle giornate buie con le proprie forze, con la propria ironia, e nascondendo quelle lacrime che sono e restano un segreto per pochi. A quelle ragazze che il mare se lo immaginano da sotto le lenzuola, e che sono davvero come pianoforti senza coda in giro per le notti di una città. Quelle persone che suonano e risuonano quando camminano, che in uno specchio vedono qualcosa di più del corpo, ma sempre i loro difetti, che sono anche i loro pregi dell’anima. E a quelli come me, che così spesso si svegliano e si sentono scoperti, senza protezioni, senza pelle”. – Cesare Cremoni
“Uno come me, non la può dimenticare…una come te!”
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