SIGNIFICATO
INTERPRETAZIONE #1
Nessuno vuole essere Robin è l’ultimo singolo rilasciato da Cesare Cremonini. E’ lo stesso cantante a spiegare la genesi e il significato di questo brano:”Nessuno vuole essere Robin” è nata durante l’inverno scorso, in una sera delle tante, tantissime, passate a ossessionarmi sulle luci musicali da seguire per la composizione del nuovo album. La chitarra. Una voce amata, al mio fianco. Non ricordo bene quale fosse l’argomento, mi parlava da un po’. Sembrava soffrire, ma non la sentivo, ero già entrato nel mio mondo: quello con un cartello luminoso che mi copre la faccia e dice: “sto scrivendo”. Immagino sia molto fastidioso starmi di fianco, perché in quei casi non sono più molto presente. Mi rifugio totalmente dentro di me e addio. La sua voce comunque non mi accarezzava, andava e veniva, così ho iniziato a sentire che per me era troppo. Ecco la fuga, lì a portata di mano. Sono uscito dalla finestra e ho iniziato a volare lontano, fino a un’altra città, un altro pianeta, un’altra via, un’altra casa.
Eccomi davanti al portone di una donna perduta. Davanti al rifiuto di una felicità ovvia. Meritata. Mai avvenuta. Come mai sono venuto stasera? Bella domanda. Ero lì per cercare rifugio. Shelter from the storm. Dentro a questa canzone, io credo ci sia tutto quello che ho perso e non ritrovato. Il rifiuto che si compie con la scusa del cane apre un’altra porta. A voi camminare questa canzone. È bellissimo quando il pubblico vive fianco a fianco del protagonista di una canzone. Spero possa diventare un rifugio, un riparo anche per tutti voi. È uno di quei brani che scrivi una volta sola, o due, negli anni. E questo nuovo album ha la fortuna di portarlo in grembo. Ho continuato a scrivere ininterrottamente fino alla fine. “Nessuno vuole essere Robin” è nata in 10 minuti“
TESTO
Come mai sono venuto stasera
Bella domanda
Se ti dicessi che mi manca il tuo cane, ci crederesti
Che in cucina ho tutto tranne che il sale, me lo daresti
C’ho una spina in gola che mi fa male, fa male, fa male
Fammi un’altra domanda
Che non riesco a parlare
Quel che vorrei dirti stasera è
Non ha importanza
È solo che a guardarti negli occhi mi ci perdo
Quando il cielo è silenzioso e mi nevica dentro
Se giurassi di dormire con te non toccarti, toccarti, toccarti
Ma certo, puoi dormire col cane
Sai quanta gente ci vive coi cani
E ci parla come gli esseri umani
Intanto i giorni che passano accanto li vedi partire
Come treni che non hanno i binari
Ma ali di carta e quanti inutili scemi
Per strada o su Facebook che si credono geni
Ma parlano a caso mentre noi ci lasciamo
Di notte e piangiamo e poi dormiamo coi cani
Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli
Tutti con il numero 10 sulla schiena
E poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu
Che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin
È certo che è proprio strana la vita ci somiglia
È una sala d’aspetto affollata e di provincia
C’è un bambino di fianco all’entrata che mi guarda
E mi chiede perché
Perché passiamo le notti aspettando una sveglia
Ci prendiamo una cotta per la prima disonesta
Complichiamo i rapporti come grandi cruciverba
E tu mi chiedi perché
Fammi un’altra domanda che non riesco a parlare
Sai quanta gente sorride alla vita e se la canta
Aspettando il domani, intanto i giorni che passano accanto
Li vedi partire come treni che non hanno i binari
Eppure vanno in orario
E quanti inutili scemi
Per strada o su Facebook
Che si credono geni
Ma parlano a caso
E mentre noi ci lasciamo di notte e piangiamo
E poi dormiamo coi cani
Mentre noi ci lasciamo di notte e piangiamo
E poi dormiamo coi cani
Mentre noi ci lasciamo di notte e piangiamo
E poi dormiamo coi cani
Mentre noi ci lasciamo di notte e piangiamo
E poi dormiamo coi cani
Ti sei accorto anche tu che siamo tutti più soli
Tutti con il numero 10 sulla schiena
E poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu
Che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin
Come mai sono venuto stasera
Come mai sono venuto stasera
Bella domanda
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