Laura Palmer – Bastille

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1

Dopo il successo planetario targato Pompeii, i Bastille tornano con un altro singolo che sta già ottenendo un buon successo con recensioni molto positive: parliamo di Laura Palmer. Il secondo brano estratto dal disco d’esordio “Bad blood”, è già nelle radio di tutto il mondo dal 14 giugno. Il pezzo ovviamente si presenta come un omaggio e quindi come riferimento alla serie tv “Twin peaks” di David Lynch, regista di cui Dan Smith, leader del gruppo, si è dichiarato pubblicamente un grande fan.

Per chi non sapesse nulla sulla seria televisiva e di conseguenza sulla sua protagonista, possiamo dire che Laura Palmer è un personaggio immaginario di Twin peaks. Laura è una liceale diciassettenne che conduce un’insospettabile doppia vita. La ragazza è la vittima del misterioso omicidio al centro delle vicende della serie, che farà emergere i numerosi segreti della cittadina e darà inizio alle indagini dell’agente Cooper. All’epoca in cui la serie era trasmessa, la frase “Chi ha ucciso Laura Palmer?” divenne un vero e proprio tormentone. Di fatto la canzone dei Bastille è una rivisitazione del personaggio, di cui qua sotto pubblichiamo un riassunto della sua storia (fonte: Wikipedia).



Sconsigliamo a chiunque voglia vedere la serie televisiva di leggere le successive righe, che rivelano parte della trama e degli avvenimenti che accadono in Twin peaks.

Laura è apparentemente simile a molte altre sue coetanee, ma in realtà profondamente diversa. Intelligente, estroversa, bella e di animo gentile, Laura è considerata dai genitori e dalla cittadinanza di Twin Peaks come un modello di perfezione da imitare: svolge attività di volontariato, è stata più volte eletta reginetta di bellezza, ha ottimi voti a scuola e tutti la conoscono, l’ammirano e l’amano. Sebbene la sua vita sembri idilliaca, tuttavia, Laura vive in realtà un profondo dramma interiore, legato, come si apprende dalle pagine del suo diario, alla perdita dell’innocenza a causa di un uomo che ella chiama BOB e che abusa di lei dalla prima adolescenza.
Laura ha sviluppato un terribile senso di colpa e, insieme ad esso, una profonda e folle ossessione per il sesso compulsivo, che la porta ad avere numerosi amanti, quali Bobby Briggs, James Hurley, Leo Johnson, Harold Smith, il dottor Jacoby, Benjamin Horne, Jean Renault, Jacques Renault e persino Ronette Pulaski; nonché a servirsi di un forte ausilio di cocaina ed a lavorare part-time al One Eyed Jacks come prostituta.
Tali ossessioni (sesso, droga e promiscuità) sono giustificate dalla ragazza stessa come “anestetizzanti” del dolore provato a causa di BOB. Il peso dei suoi segreti ed il suo desiderio di confessare la sua doppia vita la porta a tenere due diari, uno dei quali contenente le verità riguardo le sue più torbide passioni.
La consapevolezza di essere un’anima perduta non fa altro che spingerla più giù nel baratro della perdizione umana, da cui ella pensa, fin dalla giovanissima età, di non potersi mai salvare; motivo per il quale cerca di dissuadere la sua migliore amica, Donna Hayward, dal seguire le sue orme e scivolare nel suo stesso baratro.
È anche questa consapevolezza a condannarla a morte: ella si consegna nelle mani del suo assassino mediante il suo agire, in una specie di estremo sacrificio che, da ciò che sembra di capire, alla fine salverà la sua anima.

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