SIGNIFICATO
INTERPRETAZIONE #1 (fornita dallo stesso Luciano Ligabue)
Torna a sorpresa Ligabue ed ecco quindi il suo primo singolo estratto dal suo nuovo album in uscita il 26 novembre prossimo: si chiama “Il Sale della Terra”, da ieri in rotazione radiofonica, mentre il video è online su Youtube, pubblicato dal cantante sul proprio profilo Facebook. Al Liga piacciono le sorprese dato che non c’era nessuna anticipazione sull’uscita del primo brano, mentre resta ancora top secret il titolo del disco che seguirà “Arrivederci, mostro!”. Il videoclip della canzone è stato girato a Manhattan e realizzato sullo stile dei canali televisivi all-news con il testo in sovraimpressione “modello Cnn”.
Su ciò che ci vuole comunicare questa canzone, lo stesso Ligabue durante una intervista disse: “Il sale della terra parla di una crisi che non è solo economica, ma sociale e di comportamento. Ha a che fare con il bisogno di potere, con le conseguenze prodotte da chi vuole conquistare il potere ad ogni costo e ad ogni costo mantenerlo. E’ una crisi talmente drammatica che non sono riuscito a non raccontarla in una canzone: in genere non lo faccio.” In un’altra intervista rilasciata alla Rai, aggiunse:”La canzone parla dell’esercizio del potere che può essere brutto vederlo sfilare in un certo modo e vedere gli effetti che produce, che possono diventare anche cattivi esempi per la gente. Da sempre ho provato a fare ironia sul panorama italiano: già nel 1994 quando Berlusconi venne eletto la prima volta e disse che le televisioni non contavano, in quell’occasione scrissi “A che ora è la fine del mondo” ironizzando proprio sul potere delle televisioni. Dunque c’è ironia anche ne Il sale della terra, nel ritornello: è una ironia molto amara in questo caso, che mi produce sofferenza, ma mi da l’occasione di sfogarla e di non tenermi dentro tutto”.
Nel suo libro intervista intitolato “La vita non è rima (per quello che ne so)“, il Liga parla ancora una volta di questa canzone, approfondendo ulteriormente il suo significato:
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore?” (Matteo, 5:13).
È evidente che l’immagine del Vangelo di Matteo qui è usata proprio per contrasto. «Siamo la sorpresa… / siamo la risata… / siamo la promessa… / siamo la chiarezza…».
Potrebbero sembrare vocaboli positivi, ma di certo cambia tutto se si legge la frase fino in fondo. Perché «siamo la sorpresa dietro ai vetri scuri» a me inquieta immediatamente; «siamo la risata dentro il tunnel degli orrori» è un’immagine agghiacciante; «siamo la promessa che non costa niente» è chiaramente la promessa elettorale: non costa niente promettere per non mantenere. Anche «siamo la chiarezza che voleva molta gente» fa un po’ rabbrividire: molte volte a tanta gente è stata semplicemente messa di fronte un’immagine chiara per potere strappare il consenso e il potere che ne deriva.
«Siamo il capitano che vi fa l’inchino / siamo la ragazza nel bel mezzo dell’inchino / siamo i trucchi nuovi per i maghi vecchi».
Per la prima volta da quando scrivo, uso la stessa parola in chiusura di due versi consecutivi. La parola è inchino, e nel primo verso si abbina al capitano per quel famoso fatto di cronaca. L’inchino della ragazza, nel secondo verso, fa riferimento allo stesso incidente. Musicalmente è un pezzo rock, piuttosto muscolare, in minore (per risultare più drammatico) e con alcuni elementi di elettronica”.
Il sale, usato in passato per rendere sterile il terreno, è qui dunque simbolo dell’inaridimento della società in cui viviamo, dell’arroganza di coloro che nel “tunnel degli orrori” non fanno altro che nascondersi dietro falsi sorrisi, ostentando furbizia, freddezza, coraggio, facili rimedi. Come già accennato, durante il video scorrono le parole del testo della canzone come se fossero delle notizie di un telegiornale: ogni frase ha un suo bersaglio ed emerge la falsità e il senso di vergogna che il popolo italiano dovrebbe provare nei confronti della realtà, invece di indugiare nell’ombra, probabilmente dietro ai “vetri scuri” come viene detto all’inzio del testo, ad osservare tutto senza reagire, restando con “il culo sulla sedia” mentre viene coperto da finte promesse e disonestà. Questo è sicuramente un tema che nell’ultimo anno è stato affrontato da diversi cantanti italiani, uno su tutti dal rapper Fedez che nella sua canzone “Si scrive schiavitù si legge libertà” esprime un concetto pressochè simile a quello esposto da Ligabue, sul comportamento di molti italiani e sulla condizione di difficile crisi in cui si trova l’Italia in questo periodo.
INTERPRETAZIONE #2 (inviata dalla nostra lettrice Valeria D.)
Ligabue ironizza sulla nostra crisi di valori, come definito stesso da lui. Però quando da una sua interpretazione della canzone non spiega la frase ‘Siamo la risata dentro il tunnel degli orrori‘ questo lo lascia fare a noi! Infatti per la prima volta in un testo di Liga lui ripete una stessa frase, non inclusa nel ritornello in due parti della canzone diverse: l’inizio e la fine. Non lo scrive nella parte centrale che dedica alla critica della nostra società ma all’inizio e alla fine della suo poesia. Questo per farci ricordare come dietro tutto questo ‘marcio’ dietro questa crisi di valori, economica, ci sia ancora un briciolo di speranza, e questa speranza siamo proprio noi! ‘Siamo la risata dentro il tunnel degli orrori’ siamo la speranza, dobbiamo farcela e crederci!
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